I paesaggi e le tradizioni del Monferrato astigiano sono così strettamente legati al Moscato che l’espressione di questo vitigno è imprescindibile dal suo contesto geografico.

Uva aromatica diffusa in tutto il Mediterraneo fin da tempi antichissimi, trae il suo nome dal latino “muscum” (muschio), in riferimento al suo caratteristico aroma muschiato. Nelle terre incastonate tra le province di Cuneo, Asti e Alessandria, il Moscato ha trovato da secoli le condizioni ideali per prosperare, grazie alle peculiarità geologiche, climatiche ed ambientali di questa zona di produzione.

Moscato: passato e futuro s'intrecciano sulle colline di Canelli - Villa Giada

Moscato: passato e futuro s'intrecciano sulle colline di Canelli - Villa GiadaUn vino della tradizione, dunque, che qui i contadini coltivano da sempre. Nel tempo il Moscato ha saputo, però, evolversi ed affinarsi, grazie all’ingegno e alla sapienza dei viticoltori, ma anche alla diffusione della moderna tecnologia: con il controllo delle temperature e il mantenimento della catena del freddo è diventato possibile stabilizzare il prodotto, ottimizzare i laboriosi e ripetuti processi di filtrazione del mosto, e perfezionare, così, conservazione e trasporto.

Una tappa decisiva nella storia di questo vitigno è rappresentata dall’avvio della spumantistica piemontese nella seconda metà del XIX secolo, che vede l’applicazione delle tecniche di lavorazione dello champagne alle uve moscato tipiche delle colline astigiane. Parallelamente alla fama dello spumante, anche il Moscato si afferma così sui mercati fino ad oltrepassare i confini nazionali, imponendosi come uno dei fiori all’occhiello della tradizione enologica piemontese nel mondo.

Moscato: passato e futuro s'intrecciano sulle colline di Canelli - Villa Giada

Insignito del prestigioso riconoscimento DOCG nel 1993, oggi il Moscato è sorseggiato e apprezzato soprattutto all’estero, negli USA e nel mondo orientale, in cammino verso una costante evoluzione e sulla strada di liberarsi dal confinamento di vino “da occasione”.

Dolce ma non stucchevole, esprime intense note floreali e fruttate e sfumature muschiate; al naso e al palato ricorda il glicine ed il tiglio, la pesca e l’albicocca, con sentori di agrumi e litchi. Si sposa tradizionalmente con la pasticceria secca, i biscotti, le crostate di frutta e i grandi lievitati come il Panettone. Da provare anche l’abbinamento inedito con il salato, in particolare con piatti speziati della cucina indiana, per equilibrarne e mitigarne l’intensità, o formaggi stagionati ed erborinati.


Il Moscato secondo Villa Giada

Sulle colline di Ceirole, nel comune di Canelli, sorge il nucleo originario di Villa Giada, con la cantina di vinificazione. Qui si estendono i nostri vigneti coltivati a Moscato bianco di Canelli, disposti a circa 320 metri sul livello del mare.

Sulle colline del Monferrato si è scritta la storia del Moscato: qui è nato il primo spumante italiano e da qui si aprono oggi nuove sfide per traghettare questo vino verso il futuro. Nel 2019, il Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti ha dato il via all’iter burocratico per il riconoscimento di una nuova denominazione con un proprio disciplinare di produzione. Sta nascendo il “Moscato di Canelli”.